INDICE

Zeno Drongo bonario và

Presentazione

I PARTE

ISTITUZIONI PREPOSTE ALLA FORMAZIONE, DIFFUSIONE E PROMOZIONE LINGUISTICA IN ITALIA

Capitolo Primo

MINISTERI, UNIVERSITA’ ED ALTRE ISTITUZIONI:

1.1 Ministero dell’Istruzione, Università, della Ricerca Scientifica e degli Affari Esteri

1.2 Università italiane: breve guida all’italianistica

  • Accademie, Fondazioni e Istituti fondamentali

 Capitolo Secondo

Diffusione dell’italiano come lingua culturale e L2:

  • Breve cronistoria e studio dell’italiano nei secoli
  • Dalla Cooperazione tecnica a quella linguistica
  • La costante crescita dello studio dell’italiano
  • La lingua italiana come risorsa: il riscatto dell’italianità nei Cinque Continenti
  • I problemi e le trasformazioni delle lingue veicolari
  • Il bisogno di regole strutturali e linguistiche univoche
  • La mancata difesa della lingua e cultura italiana
  • Lo Stato non fa abbastanza per la lingua italiana 
  • Il problema del binomio ricchezza economica – affermazione linguistica
  • L’esempio dell’insegnamento dell’italiano in Germania e Svizzera
  • Vademecum operativo per le Istituzioni italiane: i 10 comandamenti che servirebbero

II PARTE

FIGURE PROFESSIONALI DEI DOCENTI PREPOSTI ALL’ESTERO

 Capitolo Terzo

NELLE SCUOLE E NELLE ISTITUZIONI CULTURALI:

  • Assistenti di lingua italiana all’estero e di lingue straniere nelle scuole italiane
  • Docenti di italiano nei Corsi all’estero e dei Corsi per stranieri in Italia
  • Addetti Linguistici ed Addetti Coordinatori Linguistici negli Istituti Italiani di Cultura

Capitolo Quarto

NELLE UNIVERSITA’ E ISTITUTI DI ISTRUZIONE SUPERIORE: Lettori di italiano nelle università straniere:

  • Il lettore ieri: descrizione
  • Il Lettore oggi: figura, attività e funzioni
  • Continui cambiamenti e scenari: cronistoria di una Circolare Ministeriale
  • Dalle incomprensioni con i Sindacati scuola ai danni allo Stato italiano
  • Stato giuridico dei docenti e forme di reclutamento
  • Procedure, gestione e requisiti
  • Contingente dei docenti di italiano all’estero
  • La padronanza delle lingue straniere
  • Le 4 Aree Linguistiche delle Selezioni
  • Graduatorie degli idonei, iter procedurale, assegnazioni e nomine
  • Corso di formazione e di orientamento iniziale
  • Consigli pratici e operativi
  • Assegnazione sede, trasferimento all’estero e presa di servizio
  • Dipendenze gerarchiche e orario di servizio
  • Lettori con incarichi extra-accademici
  • Trasferimenti ad altra sede e restituzione ai ruoli
  • Numero e tipologie di Lettorati

4.18 Cronistoria ed evoluzione dei bandi e delle prove   di esame

  • Tracce temi assegnati 1985-1997
  • Testi delle 4 prove di lingue del 2001
  • Tracce temi NON assegnati 1985-1989
  • Accordi culturali e Lettori di scambio
  • Altre considerazioni sui Lettorati
  • Schede, Relazioni e Allegati: organizzazione e ricerca sul campo
  • Contributi finanziari dell’Italia alle Istituzioni straniere: lettori locali e creazione di cattedre di lingua italiana
  • Conclusioni

 Capitolo Quinto

Docenti di italiano e di lingue straniere nel III°millennio: cosa fare

 Profilo professionale dei docenti da destinare all’estero

  • Ruolo Maieutico del Nuovo Docente: una Professionalità di Alto Profilo in una funzione sempre più precaria
  • Insegnamenti universitari di settore
  • Certificazioni finali di competenze nelle lingue straniere
  • Certificazioni Linguistiche in Italiano L2
  • Descrittori di competenze condivise a livello europeo per le lingue straniere

III PARTE

APPENDICE di SUPPORTO

Bibliografia minima

Normativa di riferimento

  • Bandi di selezione, reclutamento, passaggi e mobilità professionale
  • Nuova forma di Selezione del 2001: accordo Contrattuale
  • Indizione prove di accertamento della conoscenza delle lingue straniere (2001)

Tabelle esplicative:

  • Strutture ed Uffici preposti
  • Convenzione Icon – Ministeri
  • Dipartimenti di italianistica in Italia
  • Posti e Funzioni del contingente di ruolo
  • Padronanza conoscenza lingue straniere
  • Le 4 Aree linguistiche delle Selezioni
  • Circolare MAE n.1899 del 24/6/1996
  • Chiarimenti ed integrazioni alla Circolare n.1899
  • Relazione finale Lettori (vecchia)
  • Scheda personale del Lettore (vecchia)
  • Scheda rilevazione dati (nuova)
  • Contributi finanziari Istituzione lettorati
  • Bozza/Falsariga Curriculum vitae et studiorum Lettori
  • Proposta di un profilo professionale per i Lettori
  • Nuovi Coefficienti 2003 di assegno di sede
  • Sedi Disagiate o con particolare disagio
  • Figure docenti di italiano operanti all’estero
  • Questionario per i Lettori ed i docenti di italiano
  • Piano aggiornamento lettori di italiano all’estero
  • Corsi di lingua e cultura italiana all’estero
  • Lettorati di ruolo di lingua italiana presso le università straniere
  • Regolamento relativo al riordino delle Università per Stranieri
  • Centri Linguistici Universitari italiani
  • Lingue più importanti del mondo

 Indice dei Nomi e principali istituzioni

  • Questionario di gradimento
  • Pagine bianche per annotazioni e studio
  • Università e Dipartimenti nel mondo: sitografia web di 6500 Università di 173 Nazioni su CD o allegate per mail

Zeno Drongo bonario va

Viene indetto un concorso: due ministeri lo patrocinano, il MPI ed il MAE. Il concorso è nazionale. La selezione si opera secondo criteri stabiliti dalle Ordinanze Ministeriali prima in due prove: una scritta ed un orale; ora invece in una sola prova scritta. Vi sono classi d´insegnamento cui partecipano alcune centinaia di concorrenti, altre in cui i docenti sono migliaia. C´è la selezione: pochi in proporzione vengono poi nominati vincitori. Si attivano le procedure per l´invio. Il candidato intanto si prepara a lasciare la famiglia, gli amici, l´ambiente nel quale ha lavorato, sia socialmente, sia nello specifico delle sue funzioni. Arriva il telegramma, ha dieci giorni di tempo per arrivare nel luogo di servizio (Australia come Svizzera). Si arma di pazienza e di spirito d´adattamento, arriva nel luogo di lavoro, un po´ spaurito, un po’ incerto, un po’ speranzoso di risolvere presto le difficoltà pratiche. Prende contatto con le rappresentanze dove “deve assumere servizio” perché così c´è scritto nel telegramma che porta con sé. Poi viene “geworvenheit” nel mondo del lavoro scuola-università. Crede di essere accolto con spirito di collaborazione. Scopre che non sempre è così. Si rende conto di essere quasi un corpo estraneo, estraneo a tutto e non soltanto alle istituzioni che pare ne abbiano richiesto la presenza. Comincia a pentirsi di aver lasciato la sua terra, i suoi genitori, i suoi amici. Comincia a pentirsi per il fatto che sua moglie o suo marito abbiano dovuto sacrificare la carriera per seguirlo/a. Stringe i denti, qualche collega gli si avvicina, lo incoraggia a resistere: “Dai per tutti è stato così, coraggio, vedrai che ti abituerai”. Intanto entra nelle aule, scopre che deve ridefinire la lunga pratica di lavoro e di studio, di infiniti corsi d´aggiornamento, di ore obbligatorie passate ad ascoltare psicopedagoghi, presidi rampanti, professori universitari in cerca di pubblicità per la loro ultima pubblicazione. Scopre di essere visto come uno “straniero”. Gli viene in mente il libro della S. Kristeva, “chi non vede lo straniero che ha in sé non può accogliere ed accettare chi viene da fuori”. Si rende conto che serve a poco, Intanto si muove alla ricerca di una casa. Non ha nulla. Insegna con i pochi libri che si è portato in aereo. Passano i mesi: è dimagrito, mangia mal volentieri. Dopo sei mesi gli arrivano i soldi, si tira un po´ su il morale perché può restituire i soldi che gli hanno prestato gli amici prima di partire. E´ uno stipendio grosso, lui è abituato a molto meno. Si comincia a chiedere se serve pagare bene, se poi deve entrare in un luogo dove gli sguardi lo respingono. Lui è abituato a rispettare gli altri, glielo hanno insegnato i genitori e non può cambiare ora. E´ anche poco abituato a vedere la vita come gomitate e lotta. Talvolta scopre con incredibile stupore che non è straniero soltanto per gli stranieri, ma lo è anche per coloro che avrebbero dovuto aiutarlo ad inserirsi. Alcuni lo vedono come potenziale concorrente. Altri come un rompiballe perché va a chiedere che cosa si deve fare per avere il permesso di soggiorno. A volte gli si dice che siccome lui è solo un insegnante non gli danno i documenti. Ha saputo che uno che è partito con lui ha fatto sei ore di coda per avere il permesso di soggiorno in un paese europeo. Lui credeva di essere stato mandato da uno Stato omogeneo nelle sue fuzioni ed applicazioni. Comincia a scoprire che lo Stato non è uno solo e che fa differenze. Figli e figliastri? Gli viene in mente ancora la Kristeva “l´umiliazione che avvilisce lo straniero, conferisce al suo padrone non si sa quale meschina grandezza”. E´ disorientato, cerca di protestare. Gli fanno capire, con allusioni, che è meglio se lascia perdere, che va bene così. Che è fortunato perché ha un buon assegno. Si butta allora a capofitto nel lavoro. Almeno loro gli alunni, gli studenti non saranno così. Si accorge che è abbastanza vero, non sono così. Allora lavora, cambia il sistema, il metodo, studia altre cose, ricomincia da capo. E´ incerto, vorrebbe ritornare, almeno il posto in Italia ce l´ha. Però si ricorda che deve stare almeno tre anni, gli viene l´angoscia. Telefona tutti i giorni a casa, cerca di consolarsi. Legge, cerca, prova, tenta di inserirsi. Dopo alcuni mesi scopre che lo Stato ha cambiato idea, che la Commissione in Senato ha approvato una mozione per la quale la norma che valeva dovrà essere cambiata. Sì, l´hanno mandato, è vero, ma forse lo possono rimandare indietro, oppure da un´altra parte. Gli viene in mente che la sua collega glielo aveva detto. Era partito e dopo sei mesi l´avevano rimandato a casa perché avevano deciso di tagliare improvvisamente il contingente dei posti all’estero. Prima avevano fatto il concorso, poi si erano accorti che si erano sbagliati. Poi si sono anche accorti che due prove non servono più, è sufficiente solo quella scritta. Mah?

Vede trascorrere le immagini degli ultimi mesi: mi mandano, non mi vogliono, mi vogliono, cambiano la legge. Si sente un poco stanco, ha qualche soldo in più in tasca, ma si sente terribilmente demotivato. Prima insegnava, faceva i corsi al pomeriggio, aggiornava i docenti più giovani. Ora il padrone della scuola dove lavora gli fa dire che è meglio se non parla con i suoi colleghi. Lui dice quello che pensa, lui lo dice al suo Preside MAE, il quale gli risponde che non è flessibile, se la deve cavare! Non riesce però a rinunciare al naturale rispetto verso gli altri, non vuole, non può. Non riesce ad incazzarsi perché la città da cui viene, Trieste l´ha abituato alla multiculturalità. Ha studiato il tedesco al liceo, ha sempre frequentato ebrei, zingari, comunisti. Proprio non riesce ad accettare l´idea che lui debba essere rifiutato. Cerca di capire, la relazione causa effetto, il neopositivismo logico, Bertrand Russell .. Nessuno lo aiuta a capire.

Eppure l´hanno chiamato, gli hanno detto “vai a lavorare, qui c´è il Decreto”. Poi arriva lì e gli dicono: “che cosa sei venuto a fare?” Lui non lo sapeva che il suo collega, quello dell´aula accanto, guadagna dieci volte meno di lui, proprio non lo sapeva; non riesce nemmeno a sentirsi responsabile. Si ricorda del libro di A. Tabucchi che ha letto: “fai uscire fuori l´ego dominante” sostiene Pereira.

Finalmente dopo sei mesi riesce a trovare un amico che gli vuole bene. Intanto la famiglia l´ha raggiunto, i due figli studiano in una scuola privata. Spende due milioni al mese. “Va beh, dice alla moglie che ora ha perso il lavoro in Italia però è a suo carico, almeno facciamo l´esperienza all’estero, i nostri figli vedono qualcosa di diverso, vedrai che le cose miglioreranno”. Dopo tre anni si è abituato, però parla poco in casa. Prima rideva, era contento, raccontava barzellette. Adesso mangia velocemente, prima correva tutte le sere. Adesso la sera si mette davanti al computer e…naviga. Ha chiesto di trasferirsi in una scuola statale in Europa, ma non si sa!

 (Prof. Nicola Tudisco – Lettore di ruolo MAE, 1999)