Il MAE fa quello che vuole

Dalla data in cui assunsi (chiamato per sopperire ai disastri causati dai partiti di governo nel 1991/92) nel 1995 la gestione e il coordinamento delle scuole corsi di italiano all’estero presso l’Ufficio del Ministero degli Affari Esteri sono passati più di vent’anni e tutte le conquiste concorsuali di allora e di qualità didattica e di trasparenza didattica-amministrativa sono ora andate scemando e via via perdute. Allo stato attuale non è più possibile capire cosa succede nel Ministero. Quello che è certo è che, con la solita scusa degli scarsi o insufficienti finanziamenti dello stato italiano per la diffusione della Lingua di Dante all’estero, sono da anni bloccati i concorsi triennali, bloccate di fatto le graduatorie permanenti e non vengono più inviati regolarmente i docenti di ruolo selezionati. La realtà è che si vuole scegliere e controllare ad personam chi inviare, esattamente come si fa per i diplomatici, il personale amministrativo, politico e tecnico MAE. Una nuova casta gestisce il tutto, un mix di vecchio tipo tra politico, massonico, militare e dei servizi occulti. La stessa cosa si è fatto da più un decennio per l’invio dei Dirigenti Scolastici negli Uffici Scolastici all’estero presso i nostri Consolati . Quando c’erano le graduatorie triennali nazionali, pubbliche e con duri esami da superare, scritti, orali e con titoli specifici senza raccomandazioni, anche io ero tra questi in lizza perchè idoneo su 2 Aree linguistiche, ma non fui chiamato o nominato, anzi neanche mi fu fatta una possibile proposta quando ero stimato al Ministero; poi tutto è diventato sempre più discrezionale, si sono eliminate le graduatorie, i concorsi e ora si inviano all’estero (come negli anni 50/70) Dirigenti Scolastici di ogni genere, senza titoli, anzianità necessarie, competenze e che non conoscono neanche le lingue straniere pertinenti o necessarie per Legge per gestire un Ufficio scolastico Consolare all’estero ma che sono ligi e fedeli ai poteri forti che li nominano a fare e disfare quello che serve al banco della politica clientelare di vecchia fattura. La storia si ripete: indietro tutta!!! Abbiamo superato anche gli anni bui del Craxismo e ci tocca rimpiangere persino Andreotti. Si salvi chi può…